Il Consorzio Prosecco DOP fa un’offerta in relazione al bando emesso dalla Provincia di Treviso per rilanciare la storica Villa Franchetti.
Un manipolo di coraggiosi per salvare villa Franchetti: istituzioni, cultura e imprenditoria scommettono sul rilancio dello storico “salotto letterario” alle porte di Treviso. Sono almeno sei le manifestazioni di interesse depositate in questi giorni in adesione al bando emesso a inizio gennaio dalla Provincia di Treviso e dalla Fondazione Cassamarca per l’utilizzo degli spazi della storica dimora.
Tra i primi ad annunciare la propria offerta c’era stata l’amministrazione comunale di Preganziol, che dopo un passaggio in consiglio comunale, il 30 gennaio scorso, ha formalizzato il proprio interessamento giovedì 25 febbraio. Ma tra i soggetti che hanno espresso la volontà di entrare in partita, ancora in forma non vincolante, c’è anche l’importante mossa del Consorzio Prosecco DOP. Da una parte il mondo delle istituzioni, dall’altra quello dell’imprenditoria e non solo: tra le adesioni giunte a Sant’Artemio figurerebbero anche un’associazione culturale veneziana e un ulteriore soggetto privato.
Considerato che, come scritto nel bando, la stessa Provincia e Fondazione Cassamarca “si riservano di mantenere le proprietà di alcune quote”, quello che si prefigura per Villa Franchetti è un corposo investimento collettivo di natura pubblico-privata. Si aprono nuovi scenari.
(…) Prima che la Soprintendenza richiamasse alla necessità di tutelare e conservare il monumentale parco e le sue pertinenze architettoniche, per molti anni, il destino di Villa Franchetti è rimasto in sospeso. La prima vera svolta si è registrata a fine 2019 con l’annuncio da parte di Provincia (ente proprietario) e Fondazione Cassamarca (ente che ha in uso la villa dal 2008 in base ad una concessione trentennale) di voler proporre a eventuali soggetti terzi l’acquisto per “quote”. Il bando è stato pubblicato il 13 gennaio scorso.
L’operazione è concepita per offrire a soggetti istituzionali e privati la possibilità di entrare nella gestione della villa e dell`adiacente parco, garantendo la fruizione completa secondo un calendario condiviso. Ogni singola “azione”, su 27 complessive, è stata valutata in 500 mila euro. Mentre rimane top secret l`identità dell’ignoto mecenate, così come quella dell’associazione culturale di area veneziana (tra i papabili l’Associazione Ville Venete), è di grande rilievo la scelta strategica del Consorzio Prosecco Doc: l’ente di rappresentanza delle bollicine trevigiane è da tempo alla ricerca di una nuova sede, alternativa a quella attuale in Piazza Filodrammatici a Treviso e in superamento all’ipotesi nel frattempo sfumata di Villa Margherita (…)
Fonte: La Tribuna di Treviso