Dalla possibile scomparsa dell’uva Merlot alla perdita di ulivi in Nord Africa, gli impatti del cambiamento climatico saranno avvertiti dagli agricoltori di tutto il mediterraneo.
Sulla base dei dati disponibili per il 2020, si stima che in Italia c`è stata una consistente riduzione delle emissioni di gas serra, prevalentemente a causa delle restrizioni dovute al Covid-19. Anche se si è ancora in attesa di avere tutte le informazioni necessarie per ima stima definitiva, nello scorso anno le emissioni nel nostro paese sono state inferiori del 9,8 per cento rispetto al 2019 a fronte di una riduzione prevista dei pii pari al1`8,9 per cento. Un segnale positivo contro il cambiamento climatico.
I dati sono stati rilasciati dall`Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e a quanto sottolinea l`Istituto stesso, non sono ancora definitivi ma gli ordini di grandezza in gioco sono quelli rilasciati.
L`andamento stimato è dovuto alla riduaione delle emissioni per la produzione di energia elettrica (-12,6 per cento), alla minore domanda di energia in generale e alla riduzione dei consumi energetici in quasi tutti i settori industriali, dall`industria (-9,9 per cento) ai trasporti (-16,8 per cento) fino al riscaldamento (-5,8 per cento) per la chiusura parziale o totale degli edifici pubblici e delle attività commerciali.
Nel vitivinicolo le temperature più elevate fanno maturare le uve troppo presto, prima che i loro aromi abbiano avuto la possibilità di svilupparsi completamente. Nel sud-ovest della Francia, le famose uve Merlot e Sauvignon blanc della regione di Bordeaux dovrebbero essere tra le prime vittime del cambiamento climatico e quindi i produttori di vino stanno testando varietà di uve più resistenti e più simili a quelle dell`Europa meridionale e orientale.
Fonte: Domani