L’iniziativa promossa dal Consorzio per la Tutela dell’Asti per promuovere il prodotto simbolo del territorio e di altri cinquanta Comuni
È la seconda rotonda «targata» Consorzio per la Tutela dell’Asti a essere completata nell’Astigiano. Realizzata in tempi record (i lavori erano iniziati poco più di 15 giorni fa), si andrà ad aggiungere a quelle nate, nel corso dell’ultimo anno, nel capoluogo di provincia e nel Cuneese (a Cossano Belbo, Camo e Mango).
Altre saranno ultimate nei prossimi mesi, andando a disegnare una mappa per «leggere» il territorio nel segno della riconoscibilità dei suoi prodotti principe, l’Asti DOP e il Moscato d’Asti DOP.
«L`obiettivo è di rendere finalmente più identificabile un intero territorio, quello dove nascono l’Asti e il Moscato DOP, agli occhi degli enoturisti che un giorno torneranno ancora più numerosi», spiega Flavio Scagliola, uno dei vice presidenti del Consorzio di tutela guidato da Lorenzo Barbero. La nuova strategia di comunicazione riguarda tutta l’area di produzione dell’Asti DOP e del Moscato d’Asti DOP, per un totale di 51 Comuni. «Quando sarà completato – sottolinea Scagliola – il progetto conterà in tutto 25 rotatorie».
A fare da trait d’union, è il logo del Consorzio, posto al centro della rotonda. In quella di Canelli, che sorge alla confluenza tra viale Italia e il cavalcavia Goria, il logo è rivolto verso chi arriva da Asti, percorso più battuto dai turisti che raggiungono Canelli. Attorno al logo, una serie di pali in corten, che rievocano il profilo delle colline. A completare il quadro, una targa che riporta il benvenuto, in lingua inglese, nei Paesaggi vitivinicoli del Piemonte, patrimonio mondiale dell’Unesco.
Lo stile minimalista guarda all’essenziale: dare al logo che identifica le bottiglie di Asti DOP e di Moscato d’Asti DOP, quella centralità che per tanto tempo è stata messa in secondo piano. Non per niente, il progetto realizzato dall’architetto Andrea Capellino dello studio Capellino Design & Partners, è stato in titolato «La denominazione firma il territorio». Ma non è tutto: oltre alle rotatorie, il Consorzio di Tutela sta promuovendo, nelle aziende associate, l’installazione di nuove insegne formate dal logo dell’azienda e da quello del Consorzio (che cofinanzia l`insegna al 50%), in modo da renderle più riconoscibili.
«Il logo dell’Asti e del Moscato DOP è l`elemento caratterizzante della nostra economia, della storia e delle tradizioni canellesi – commenta il sindaco Paolo Lanzavecchia che ha appoggiato il progetto del Consorzio -. E un piacere trovarlo a fare da biglietto da visita al territorio, in una delle principali vie di accesso alla città».
Fonte: La Stampa – Asti