Proseguono le trattative per votare il direttivo del Consorzio Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg entro il 15 marzo
Un commissario per le bollicine. È saltato il consiglio di amministrazione che doveva riunirsi ieri per fissare la data delle elezioni del nuovo cda del Consorzio Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg. La motivazione è che numerosi dei suoi componenti sarebbero stati impegnati e quindi impediti di parteciparvi. L`appuntamento è stato rinviato a mercoledì prossimo. I tempi che si allungano fanno presagire che, nonostante i vari tentativi di mediazione portati avanti in prima istanza dal presidente uscente, Innocente Nardi (ma non solo), non siano ancora arrivati ad una possibile intesa. Fatto questo che avvicina un possibile intervento del Ministero dell’agricoltura, fino al Commissariamento della DOCG. Il Ministero, infatti, ha sollecitato a convocare l’assemblea elettiva non più tardi di metà marzo.
Il problema, evidentemente, non è tanto quello della data, quando la composizione del cda. La nuova maggioranza, peraltro uscente, chiede che i vinificatori rappresentati non siano più 5 ma 4. Che i viticoltori passino da 3 a 4 e che gli imbottigliatori scendano da 7 a 6.
Una proposta che, ribadisce la maggioranza, è stata di fatto condivisa anche dai giuristi consultati in autunno e che – precisa Cinzia Sommariva, che di questa maggioranza è una delle componenti più autorevoli – non viene messa in discussione dal Ministero dell`Agricoltura. Il Ministero, interpellato dalla cantina di Conegliano Vittorio Veneto e dalla Coldiretti, ha dato riscontro alle lettere ricevute e, secondo i destinatari, sollecita a procedere secondo l’originaria composizione del cda, dove le cantine sociali troverebbero una rappresentanza più adeguata al numero dei loro soci, oltre 1500, quindi la maggioranza del Consorzio. Continueranno nei prossimi giorni i contatti per la ricomposizione del conflitto interno.
«Ma noi vogliamo una soluzione condivisa, non facciamo la guerra proprio a nessuno – si limita ad aggiungere Sommariva – vorremmo semplicemente che fosse rispettata l`impostazione condivisa anche dai giuristi». Si sa, peraltro, che le cantine sociali di Conegliano, Soligo e Valdobbiadene hanno fatto dei passi in avanti per trovare un accordo, ma non fino al punto di ‘umiliare’ tutti i loro associati che costituiscono l’anima della Denominazione.
Denominazione che potrebbe essere in pericolo, secondo alcuni segnali provenienti da Roma. Fino appunto all’arrivo di un commissario. È il Ministero che ha concesso a suo tempo le deleghe al Consorzio per la gestione della Denominazione. La nuova governace doveva essere eletta ancora un anno fa. È stata rinviata per la pandemia. Poi, ad inizio settembre, c`è stato il ribaltone interno, con la messa in minoranza del presidente Innocente Nardi e, di fatto, delle cantine sociali.
Fonte: La Tribuna di Treviso