Il piano per «traghettare» la finanza verso un sistema di valori etici, l’attivista svedese ha catalizzato la spinta a processi già in corso. La crisi della pandemia ha dato slancio agli investitori istituzionali per i fondi Esg
Non c`è solamente un «effetto Greta Thunberg» nel boom degli investimenti sostenibili che si registra da qualche anno in Italia, in Europa e nel mondo. La giovanissima attivista svedese delle battaglie per la tutela dell’ambiente con la sua azione ha impresso un’ulteriore accelerazione a un processo di crescita del numero e della raccolta dei fondi Esg – quelle gestioni che nella selezione dei titoli adottano criteri di protezione dell’ambiente (Environment), responsabilità sociale (Social responsibility) e trasparenza e correttezza dei metodi gestionali (Governane) – che viene da lontano.
Un processo nella cui crescita e maturazione i regolatori del mercato assumono un molo di crescente importanza. «Nel 2018 l`Unione europea ha elaborato un plano che ha l`obiettivo di traghettare l`intero sistema finanziario verso un equilibrio basato su sostenibilità e resilienza», spiega Manuela Mazzoleni, direttore sostenibilità di Assogestioni, l’associazione italiana dei gestori del risparmio. «Dai fondreticr nati a fine Ottocento e cresciuti per tutto il Novecento spiega – arriveremo a marzo di quest`anno all`entrata in vigore di un regolamento che fisserà i criteri e le definizioni di finanza Esg in modo da fornire agli investitori tutte le informazioni sulle caratteristiche e gli obiettivi di sostenibilità dei prodotti che sottoscrivono. Un passaggio che porterà chiarezza e ulteriore sviluppo nel mercato dei fondi Esg».
Questo salto di qualità è necessario per delimitare meglio e in modo più rigoroso un mercato che ha raggiunto numeri impressionanti. In questi ultimi anni in Italia i fondi Esg sono saliti a un totale di 363, fanno capo a 35 società di gestione del risparmio e vantano una raccolta complessiva di 56 miliardi di euro (il 5,7 per cento del totale). In pratica sono cresciuti di 15 volte dal 2015 a oggi (dati Assogestioni aggiornati a settembre). Questi numeri sono perfettamente coerenti con lo sviluppo della finanza sostenibile nel mondo.
Nella rilevazione di gennaio 2021 realizzata da Morningstar – la società indipendente che analizza a livello globale l’industria dei fondi di investimento – le nuove sottoscrizioni destinate ai fondi sostenibili nel quarto trimestre del 2020 nel mondo sono aumentate dell’88 per cento per un totale di 1,62,3 miliardi di dollari. Nel dicembre scorso le masse amministrate dai fondi Esg hanno raggiunto l’ammontare di 1.65z miliardi di dollari, con una crescita del 29 per cento sul trimestre precedente.
«Nel nuovo grande mercato dei fondi Esg e della finanza sostenibile – dice Roberta Rudelli, responsabile Fund Research di Cordusio, la società di wealth management del gruppo Unicredit – i semplici criteri di esclusione riferiti alle imprese legate a industrie controverse come il tabacco e le armi, o che non rispettano i limiti alle emissioni di CO2, non sono più sufficienti. Ai gestori dei fondi sostenibili oggi viene sempre più richiesto di svolgere un ruolo attivo nell’affermazione dei valori Esg, facendoli pesare nella gestione delle società in cui hanno investito. Siamo arrivati a un punto in cui l’analisi Esg e il bilancio di sostenibilità delle aziende è equiparabile per importanza all`analisi del bilancio economico».
Fonte: Buone Notizie – Corriere della Sera