L’obiettivo di Bruxelles è di favorire la diffusione delle Indicazioni Geografiche anche in paesi, come quelli del Nord, ancora in ritardo, proteggerle meglio dalle imitazioni, ridefinire i ruoli dei Consorzi
La Commissione europea frena sull’inserimento volontario di criteri di sostenibilità nei disciplinai dei prodotti DOP e IGP, così come approvato dall’Europarlamento nell’ambito del processo di riforma della Pac.
Troppo presto, servono consultazioni e valutazioni di impatto, ha detto la vicedirettrice generale della Dg Agri Maria De Los Angeles Benitez Salas chiudendo la conferenza su come rafforzare il sistema delle Indicazioni Geografiche.
L’evento online, organizzato dalla stessa Dg Agri e dall’Euipo (l’agenzia per la proprietà intellettuale) per lanciare pubblicamente il processo di riforma del sistema delle Indicazioni Geografiche in arrivo nel 2021 – con prima consultazione prevista da gennaio a marzo prossimi – ho dato l’idea della dimensione di un fenomeno cresciuto negli anni a tutti i livelli, geografici, economici e di tutela della proprietà intellettuale.
“GIview” la banca dati delle indicazioni
Erano oltre 1.000 gli utenti registrati alla conferenza, di tutti i 27 Paesi UE e, soprattutto, di 37 Paesi non UE. La Commissione ha colto l’occasione anche per lanciare “GIview“, nuova banca dati di ricerca per le IG protette nell’UE. GIview vuole essere sia uno strumento di promozione sia di utilità per gli addetti ai lavori. È un punto di accesso alle informazioni su DOP e IGP per i consumatori, ma è anche utile a produttori e professionisti della proprietà intellettuale.
Tra gli altri dati disponibili, tutte le Indicazioni Geografiche non UE protette in Europa tramite accordi bilaterali e multilaterali e quelle europee protette in paesi non UE. Grazie al contributo dei Consorzi, inoltre, il sito renderà disponibili dettagli su prodotti, mappe e fotografie.
Durante i lavori, la Commissione europea ha indicato quattro questioni fondamentali per la futura revisione del sistema:
- applicazione ed esecutività
- attrattiva per i produttori
- responsabilizzazione e rafforzamento dei gruppi di produttori (in Italia i Consorzi)
- sostenibilità
Fonte: L’Informatore Agrario