In diretta dal palco del Teatro Dal Monaco di Treviso, è andato in scena il lancio del Prosecco DOP Rosé seguito da Italia, Germania, Regno Unito, USA e Canada, fino all’estremo oriente. La storia, i numeri, gli aneddoti, di un successo senza uguali tra spiegazioni tecniche, contributi glam e apporti musicali
Giornata storica per il Consorzio di tutela del Prosecco DOC che ieri ha celebrato il suo nuovo nato, il Prosecco DOP Rosé, con un primo lancio riservato alla stampa effettuato in diretta dal palco del Teatro Dal Monaco di Treviso.
Un contesto non scontato per un vino, idoneo a sottolineare l’amore per la cultura e per l’arte in tutte le sue espressioni, di una Denominazione nata nel 2009, capace in dieci anni di consolidarsi, successo dopo successo, fino a raggiungere le attuali dimensioni che la pongono, in Italia, al vertice tra tutte con 24.450 ettari, 500 milioni di bottiglie circa e un volume d’affari di un paio di miliardi. Un territorio distribuito tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, regione che può vantare la piccola quanto famosa località di Prosecco da cui deriva il nome della stessa Denominazione che ha trovato in Veneto, negli ultimi secoli, il suo territorio d’elezione e di conseguenza il meritato successo internazionale.
L’evento ha preso il via il 25 novembre alle ore 18.00 ora italiana, orario insolito ma necessario per consentire anche al pubblico statunitense di seguire la diretta condotta da Pietro Polidori, anchorman poliglotta cui è stato affidato il compito di guidare in tre lingue diverse un fitto programma arricchito da interventi istituzionali e tecnici, testimonianze glamour e intermezzi musicali. Una rassegna ricca di endorsement nazionali e internazionali, dal Giappone agli USA, che ha coinvolto chef, sommelier, Master of Wine e influencer, che hanno voluto salutare a modo loro il neonato Prosecco DOP Rosé.
Una maratona durata poco più di un’ora, seguita in diretta dalle Case Prosecco, le sedi operative del Consorzio dislocate nel mondo, che a New York, Londra, Amburgo, hanno coinvolto giornalisti e operatori selezionati nel proprio bacino di competenza.
Il programma è stato caratterizzato da interventi incalzanti di esperti lifestyle internazionali come l’influencer italiana Giulia Gaudino o la scrittrice e fumettista giapponese Mari Yamazaki, e impreziosito da intermezzi musicali sulle note di Donizetti (con le arie Buone Nuove Norina e Pronta io son…) interpretate dal soprano Federica Gasparella e dal baritono Nicola Zanibon, accompagnati al pianoforte da Paolo Polon.
Dopo l’intervento di apertura, doverosamente affidato al Presidente del Consorzio Stefano Zanette per tracciare un excursus storico di questa grande denominazione riportando i motivi degli attuali risultati – dalla programmazione dell’offerta, all’obbligo del contrassegno e dalle attività di promozione a quelle legate all’ambiente – e le ragioni che hanno portato alla scelta di includervi la nuova tipologia rosé, si sono avvicendati con le proprie testimonianze personaggi del calibro dello chef Carlo Cracco -che ha illustrato una ricetta appositamente elaborata per essere abbinata al Prosecco DOP Rosé- e Lidia Bastianich che da New York ha attestato il grande in Interesse e la grande attesa degli americani per il Prosecco DOP Rosé.
È poi toccato al Direttore Luca Giavi dettagliare l’intensa attività di tutela e promozione portata avanti dal Consorzio “La nostra presenza in questo teatro -ha spiegato Giavi- esprime la nostra vicinanza al territorio, alla cultura e all’arte, oltre che allo sport. Al territorio al quale apparteniamo – e al quale dobbiamo tanto – dimostriamo la nostra riconoscenza attraverso iniziative di sostegno e collaborazione come questa, avviata con il Teatro Stabile Veneto. Il nostro obiettivo, ora, è quello di intensificare le operazioni di valorizzazione delle peculiarità delle diverse aree della nostra denominazione, a cominciare dalla provincia di Trieste dove la denominazione Prosecco trova le sue radici”.
Il Vice Direttore Andrea Battistella ha portato la sua esperienza di enologo nel guidare la degustazione alla scoperta del Prosecco DOC rosé: dalla corretta apertura della bottiglia, passando per l’analisi del colore, che ricorda il bocciolo di rosa e i fiori di ciliegio e degli aspetti sensoriali, suggerendo agli ospiti collegati on line di “cercare con il naso le delicate note di fragola e lampone e con il palato la cremosità delle bollicine insieme a raffinatezza ed eleganza delle sensazioni gustative garantite da una permanenza sui lieviti”.
Così come il momento di apertura, anche il gran finale è stato affidato al Presidente Stefano Zanette , tradotto in simultanea sia in Inglese che in Tedesco “Ringrazio innanzitutto i tanti soggetti che hanno consentito di raggiungere questo importante risultato: Enti Locali, Nazionali e Comunitari, i nostri produttori, le Associazioni di categoria e il Consiglio d’amministrazione, con i quali abbiamo condiviso il percorso, lavorando coesi con l’obiettivo di tutelare e valorizzare le nostre produzioni. Ora tutta la nostra attenzione e le nostre energie andranno nella direzione della sostenibilità, più precisamente verso l’ottenimento della certificazione di sostenibilità dell’intera denominazione -ha dichiarato Zanette innalzando il calice di rosé- e il mio più vivo auspicio è che ben presto ci si ritrovi per brindare dando il benvenuto al Prosecco DOP Green, anzi: sempre più green!”.
Fonte: Consorzio di Tutela del Prosecco DOC