Il “Good Country Index” colloca la Slovenia al quarto posto al mondo in termini di contributo positivo al pianeta e al clima
La Slovenia è uno dei Paesi più rispettosi dell’ambiente al mondo. Il “Good Country Index” la colloca al 4° posto, tra i 154 Paesi presi in esame, in termini di contributo positivo al pianeta e al clima. Vaste foreste, parchi protetti, abbondanti risorse idriche e acqua potabile di ottima qualità gli sloveni sono davvero orgogliosi di questo patrimonio naturale e si impegnano attivamente a preservarlo. Affinché il turismo sia sostenibile, però, è necessario che anche i viaggiatori facciano la loro parte.
Ecco allora alcuni preziosi consigli per un soggiorno a impatto zero. Il primo passo è scegliere una struttura ricettiva ecosostenibile. Il “comportamento ecologico” inizia prima di arrivare a destinazione. Durante la fase di organizzazione e prenotazione, infatti, si può optare per alloggi sostenibili, senza per questo rinunciare a comfort e atmosfera. Che preferiate una romantica vista sul rinomato Lago di Bled, nel nord ovest del paese, o l’atmosfera frizzante del centro della capitale Lubiana, dalla cultura vivace, oppure ancora che cerchiate la brezza marina a solo pochi chilometri oltre confine, la Slovenia ha davvero una ricca offerta di strutture ricettive moderne, sostenibili e di gran fascino.
Oltre ad essere immerse nella natura, circondate dal verde che è il colore principe di una visita in Slovenia, esse non solo utilizzano energia da fonti rinnovabili e acqua piovana per annaffiare i giardini, ma seguono la strategia “Zero Waste” per tutti i servizi gastronomici e prevedono trasporti via terra ecologici.
Gli abitanti locali s’impegnano per lo sviluppo sostenibile, incoraggiando il rispetto per l’ambiente e il collegamento con le comunità. A voi basterà scegliere il modello di struttura che risponde meglio alle vostre esigenze, dai glamping ai boutique hotel, dagli appartamenti ai B&B, tra le strutture certificate con uno dei marchi ambientali EU Ecolabel, Green Globe, Travelife, EMAS, Green Key o Bio Hotels e che hanno ricevuto anche il marchio di qualità per il turismo sostenibile Slovenia Green Accommodation.
Il secondo passo è scegliere un’esperienza green. L’unica attrazione ad aver ricevuto (per ora) la certificazione “Slovenia Green Attraction” è la cantina Klet Brda, il maggior produttore ed esportatore di vini sloveni. La cantina riunisce 400 famiglie di viticoltori che da oltre mezzo secolo scrivono insieme la storia del successo della produzione vinicola nella regione del Collio Sloveno – Goriska Brda. Qui le parole d’ordine sono rispetto della natura: l’azienda coltiva i vigneti secondo i principi della produzione integrata. Il lavoro si svolge con molta attenzione e rispetto dei cicli naturali e delle loro leggi.
L’offerta di esperienze green è, tuttavia, ampia in Slovenia, e molte di queste sono organizzate da agenzie turistiche certificate. Il terzo passo è scegliere prodotti locali. La Slovenia si impegna a mantenere vive le proprie tradizioni e in molti negozi, sulle bancarelle delle fiere, ai festival dell’artigianato e soprattutto nei laboratori dei maestri artigiani si trovano oggetti unici fatti a mano con un tocco tradizionale. Alcuni portano il marchio distintivo Art & Craft Slovenia. Essendo la Slovenia tra i paesi più boscosi d’Europa, sono molto diffusi i prodotti tradizionali in legno. Tra i più famosi ci sono gli articoli del Centro per l’artigianato dell’Istituto pubblico di Ribnica, a sud della capitale Lubiana. Il vero lusso sta però nei prodotti alimentari locali, come il miele, la cui tradizione è ricca e fortemente ancorata nella coscienza popolare. Il personaggio più importante dell’apicoltura slovena è Anton Jank, il primo insegnante di apicoltura alla corte di Vienna, che nel XVII secolo, con le sue innovazioni, ha portato un vento di cambiamento nell’apicoltura e ha posto le basi dell`apicoltura moderna. Non è quindi sorprendente che la Slovenia si sia adoperata perché le Nazioni Unite dichiarassero il 20 maggio, giorno della sua nascita, Giornata mondiale delle api.
Fonte: Il Sole 24 Ore