Cento prodotti alimentari DOP e IGP europei tutelati in Cina e cento Indicazioni Geografiche cinesi scudate nell’Unione europea: ieri l’UE e la Cina hanno finalmente firmato un accordo bilaterale per proteggere da usurpazioni e imitazioni le rispettive produzioni tipiche. E nei prossimi quattro anni la reciproca tutela si estenderà ad altre 175 indicazioni geografiche per parte. L’intesa era stata raggiunta già nel novembre dello scorso anno.
Obiettivi: la generazione di vantaggi commerciali reciproci e la possibilità, per i consumatori cinesi ed europei di avere accesso a prodotti di qualità garantiti dalle rispettive istituzioni e normative. In questo modo, Pechino e Bruxelles affermano di voler fare ricorso «alle norme internazionali come base per le future relazioni commerciali», spiega una nota della commissione europea. L’elenco europeo delle indicazioni geografiche sotto tutela cinese include 26 produzioni italiane: Aceto balsamico di Modena IGP, Asiago DOP, Asti DOP, Barbaresco DOP, Bardolino Superiore DOP, Barolo DOP, Brachetto d’Acqui DOP, Bresaola della Valtellina IGP, Brunello di Montaicino DOP, Chianti DOP, Conegliano-Valdobbiadene- Prosecco DOP, Dolcetto d’Alba DOP, Franciacorta DOP, Gorgonzola DOP, Grana Padano DOP, Grappa IG, Montepulciano d’Abruzzo DOP, Mozzarella di Bufala Campana DOP, Parmigiano Reggiano DOP, Pecorino Romano DOP, Prosciutto di Parma DOP, Prosciutto di San Daniele DOP, Soave DOP, Taleggio DOP, vino Toscano IGP, Vino Nobile di Montepulciano DOP.
Tra le altre Indicazioni Geografiche europee Bruxelles segnala: Cava, Champagne, Feta, Irish whiskey, Manchener Bier, Ouzo, Polska Wódka, Porto e Queso Manch,ego. Invece, tra le Indicazioni Geografiche della Cina nell’elenco figurano ad esempio Pixian Dou Ban (pasta di fagioli Pixian), Anji Bai Cha (tè bianco Anji), Panjin Da Mi (riso Panjin) e Anqiu Da Jiang (zenzero Anqiu).
Dopo la firma e l’approvazione del Parlamento europeo, l’accordo sarà adottato ufficialmente dal Consiglio e dovrebbe entrare in vigore entro la fine del 2021. Entro quattro anni dall’entrata in vigore l’ambito di applicazione sarà ampliato in modo da includere altre 175 Indicazioni Geografiche di entrambe le parti. Per queste denominazioni si dovrà seguire la stessa procedura di approvazione seguita per le 100 già comprese nell’accordo (ossia valutazione e pubblicazione per osservazioni).
Secondo le stime della Commissione Europea, il mercato cinese ha notevoli potenzialità di crescita e nel 2019 è stata la terza destinazione dei prodotti agroalimentari europei per 14,5 mld di euro e la seconda per export di IG (9% dell’export agroalimentare UE in valore) EU e conta 3.300 denominazioni proprie e ne tutela 1.250 di paesi terzi In valore, il mercato delle IG dell’Unione è pari a circa 74,8 mld di euro, ossia il 6,8% dei prodotti alimentari e delle bevande, con esportazioni complessive per 16,9 mld, che rappresentano il 15,4% di tutte le esportazioni UE di alimentari e bevande.
Fonte: Italia Oggi