Una sorta di motore di ricerca contro le contraffazioni del vino. In particolare dell’Amarone della Valpolicella DOP e dei vini della Valpolicella.
«Con l’Università di Trento stiamo lavorando all’implementazione di un software in grado di intercettare tutto quanto passa sulla rete relativamente alle vendite dei nostri vini. E non soltanto sulle piattaforme di vendite online, ma anche su tutti i social media. Insomma una sorta di motore di ricerca specializzato, una intelligenza artificiale per combattere le contraffazioni». A spiegare a ItaliaOggi la novità messa in campo dal Consorzio Tutela Vini Valpolicella, è la direttrice dell’ente Olga Bussinello. «È un software studiato da fisici, matematici e informatici dell’Università di Trento. Noi abbiamo il compito di individuare e inserire tutte quelle informazioni che vanno a caratterizzare il prodotto che si vuole monitorare e tutelare, come appunto i vini della denominazione».
Negli ultimi due anni, grazie alla collaborazione con la repressione frodi, sono stati 308 i casi sospetti sul web di contraffazione di vini della DOP veneta. La nuova iniziativa anticontraffazione ha visto la il Consorzio, il firma di un protocollo di collaborazione tra Comando Regionale Trentino-Alto Adige della Guardia di Finanza, l’Ateneo e la Provincia Autonoma di Trento. «Il web non avrà più segreti. In autunno sarà operativo e noi saremo il prototipo per una iniziativa che può interessare tutto l’agroalimentare italiano. Inseriremo i dati utili per il monitoraggio di tutto quello che viene copiato dei nostri prodotti come le etichette, i codici alfanumerici della fascetta di Stato, il Qrcode, e tutto quanto è stato raccolto nel tempo. Nelle prossime settimane effettueremo i primi test per verificare gli spazi su cui intervenire».
Dal 2018 ad oggi, sono complessivamente 54 le iniziative legali a livello internazionale promosse dal Consorzio e 48 i controlli inclusi nell’attività di vigilanza a livello nazionale. Con una spesa media nel triennio di oltre 150 mila euro l’anno, il capitolo “tutela e vigilanza” rappresenta una delle voci di costo più importanti del bilancio consortile, oltre che una delle principali attività istituzionali perseguite dall’ente. «Questo percorso di intelligenza artificiale si affianca all’attività di controllo effettuata da guardia di finanza, repressione frodi o NAS. Come consorzio ci siamo dati il compito di sensibilizzare le aziende socie a segnalare tutto quanto avviene anche borderline e che riguarda contraffazioni e sofisticazioni. Noi faremo da collettore, raccoglieremo le denunce e le passeremo a chi farà le indagini. Insomma avremo una regia dei controlli».
Fonte: Italia Oggi