Una rete del made in Italy che lavora nel mondo attraverso un alto livello di professionalità, persone, progetti, attività di comunicazione e promozione e che da 20 anni sostiene la narrazione e l’immagine del Paese a livello internazionale.
Questa è in sintesi la fotografia della rete dei Consorzi di tutela del comparto DOP IGP che rappresenta una risorsa strategica per il settore agroalimentare e l’intero Sistema Italia, come evidenziato anche da Manlio Di Stefano, Sottosegretario Ministero affari esteri: “Fondazione Qualivita, OriGIn Italia, Federdoc e i Consorzi di tutela possono essere protagonisti di primo piano anche nella nuova fase di rilancio economico dopo la crisi più acuta dell’emergenza Covid-19”.
A testimoniarlo non solo i numeri del valore economico delle filiere – 16,2 miliardi di euro di valore alla produzione e 9 miliardi di valore all’export (Rapporto Ismea-Qualivita 2019) – ma anche quelli delle azioni di comunicazione dei Consorzi, un asset strategico analizzato da Qualivita. Numerosi sono infatti gli strumenti che i Consorzi DOP IGP usano continuamente per comunicare in Italia e nel mondo: 554 siti web ufficiali, 487 account social capaci di ingaggiare oltre 56 milioni di utenti unici digitali all’anno, a cui si aggiunge l’audience raggiunta attraverso i media tradizionali, dai giornali alle televisioni, e le molteplici iniziative di marketing, dai grandi eventi promozionali fino ai migliaia di contenuti indicizzati su Google come chiave di ricerca del made in Italy in ambito turistico, gastronomico, culturale,ecc.
Per far fronte al cambiamento in atto nella società e nei mercati, Fondazione Qualivita propone il #decalogoDOP per la comunicazione istituzionale che promuove il sistema agroalimentare e vitivinicolo di qualità attraverso i nuovi valori emersi come risposta all’emergenza Covid-19. Uno strumento operativo a servizio della rete DOP IGP condiviso in occasione del WebMeeting “La comunicazione dei Consorzi di Tutela post Covid-19” (Diretta Video) organizzato in collaborazione con Federdoc e OriGIn Italia a cui hanno partecipato oltre 200 rappresentanti del comparto. Dieci punti su cui basare, nell’immediato, un racconto nuovo e più profondo del made in Italy e far emergere le peculiarità strategiche del settore DOP IGP.
Fonte: Informacibo.it