Su 50 milioni di adulti quelli che bevono vino in Italia sono 34 milioni, di cui 28 si concedono un calice almeno una volta a settimana, con 1 consumatore di vino su 3 che beve quasi ogni giorno.
È una delle evidenze che emergono dal Report n. 1 “Italy Wine Landscapes 2020” dell’agenzia inglese Wine Intelligence. Da cui emerge per il vino in Italia un consumo di 43 litri pro-capite per i soli fermi (dietro ai soli Portogallo, con 56,4 litri, e Francia con 49 litri), con i consumatori divisi equamente tra uomini e donne. Il 42% ha più di 55 anni, il 32% sta nella fascia tra i 18 ed 44 anni. Un popolo di “curiosi” del vino, tanto il che il 55% vuole provare vini diversi con regolarità (percentuale che sale al 69% tra gli under 34).
Per il vino in Italia, le denominazioni più conosciute sono il Prosecco DOP (52% la percentuale di chi ha sentito parlare della denominazione), Brunello di Montalcino DOP (51%), Montepulciano d’Abruzzo DOP (50%), Chianti DOP (48%), Chianti Classico DOP (45%), Franciacorta DOP (45%), Barolo DOP (40%), Barbera d’Asti DOP (40%), Lambrusco DOP (40%), Asti e Moscato d’Asti DOP (38%), seguiti da Primitivo di Manduria DOP, Amarone della Valpolicella DOP, Valpolicella DOP, Vermentino di Sardegna DOP, Conegliano Valdobbiadene – Prosecco DOP, Oltrepò Pavese DOP, Nobile di Montepulciano DOP, Bardolino DOP, Greco di Tufo DOP e Morellino di Scansano DOP.
In generale, più di 1 consumatore su 2 ritiene il vino elemento importante del proprio stile di vita e il 53% ritiene anche che in generale le bottiglie abbiano un prezzo ragionevole. Il 41% si sente competente in materia, il 24% dice invece di non capirne molto. Ancora per il vino in Italia emerge che il rosso (89% la percentuale di chi ne ha bevuto almeno una volta nell’ultimo anno) e bianco (88%) sono le bevande alcoliche più consumate dagli italiani, tallonate dalla birra (85%). A distanza segue lo Spritz (54%), davanti agli spumanti dolci come l’Asti (51%), alla birra artigianale (47%), alle bollicine italiane in genere (46%) e ad altri vini spumanti (45%). Tra le varietà consumate dal maggior numero di italiani, sul fronte dei bianchi spiccano Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Moscato, Falanghina e Verdicchio, mentre tra i rossi guidano Nero d’Avola, Montepulciano, Lambrusco, Merlot, Sangiovese e Primitivo.
Tra i canali di acquisto per il vino in Italia, supermercati (72%) e ipermercati (48%) rimangono i canali di acquisto del vino più popolari tra i consumatori regolari di vino italiani, ma 2 consumatori italiani su 5 hanno acquistato vino anche in negozi specializzati, come enoteche o vinerie (46%), negli ultimi 6 mesi, mentre il 29% acquista direttamente in azienda, ed il 14% su internet.
Focus sull’e-commerce, che in tempi di lockdown ha registrato crescite percentuali vertiginose: secondo l’analisi Wine Intelligence, su questo canale l’acquirente è soprattutto maschio (66%), e giovane (il 52% ha tra i 18 ed i 44% anni), ed è fatto soprattutto da curiosi appassionati: il 77% di chi compra on line vuole sperimentare nuovi vini, il 71% dichiara un coinvolgimento alto nei confronti del vino.
Guardando alla ristorazione, invece, canale più colpito dalla crisi imposta dal Covid, se da un lato emerge che il 74% di consuma vino lo fa non solo a casa, ma anche in ristoranti e bar, le prospettive in questo senso non sono incoraggianti: solo il 6% dei consumatori sondati si dice più propenso di prima ad andare a pranzo o a cena al ristorante, mentre l’82% pensa di farlo meno anche quando saranno passate le restrizioni per contenere il contagio. Trend direttamente opposto, invece, a quello di chi pensa che farà più di prima la spesa on line, pari al 40%, a fronte di un 29% che pensa di diminuire gli acquisti via web.
Fonte: Winenews.it