Mentre le vendite di formaggio diminuiscono del 60% in Francia durante la crisi del coronavirus, il CNIEL, l’organizzazione interprofessionale francese del settore lattiero-caseario (Centre National Interprofessionnel de l’Economie Laitière), sta sollecitando la nazione ad aiutare il comparto caseario. L’organizzazione ha lanciato una campagna, #Fromagissons, per incoraggiare il consumo di formaggi tradizionali francesi.
CNIEL ha dichiarato che nelle prime settimane di blocco, le vendite di prodotti caseari “base” sono aumentate drasticamente, in particolare di latte liquido, burro e panna e formaggio. Dall’altro lato invece mentre le categorie, come i formaggi tradizionali, hanno visto una riduzione del fatturato fino al 60%. CNIEL ha detto che i consumatori stanno acquistando prodotti di base e non si concedono i piaceri di cibi più indulgenti, molti dei quali sono deperibili.
Mentre i caseifici che producono alimenti per la distribuzione di massa corrono a tutta velocità per soddisfare un’impennata della domanda, le aziende più piccole sono state colpite da una riduzione delle vendite ai ristoranti e da un calo delle esportazioni. Esse risentono anche della perdita del servizio di ristorazione e della chiusura dei mercati in cui i produttori di formaggio vendono tradizionalmente i loro prodotti.
CNIEL ha dichiarato di essere particolarmente preoccupato per i molti formaggi DOP e IGP che il Paese produce, e vuole mantenere l’immagine della nazione come un paese di 1.000 formaggi. Il mese scorso, Sodiaal, la principale cooperativa casearia francese, ha invitato i distributori a promuovere la diversità dei formaggi francesi nei loro negozi. Sodiaal ha detto che, senza aiuto, alcuni prodotti, che hanno visto le vendite scendere dal 25% all’80%, potrebbero non sopravvivere alla crisi.
Fonte: dairyreporter.com