L’emergenza Coronavirus si abbatte anche sul Pomodoro Pachino IGP, attraverso un effetto domino cominciato con il decreto governativo dello scorso 25 marzo: si spegne il motore delle imprese che producono beni non essenziali, cala il quantitativo di merci in circolazione, crolla il fatturato della logistica – in media del 60 per cento secondo le ultime stime di Conftrasporto – e aumentano le tariffe per il viaggio. Di quanto? Per il Pachino si tratta del 20 per cento in più.
Questa, almeno, sarebbe «la richiesta avanzata nei giorni scorsi dalle principali aziende di logistica della Sicilia Sud Orientale» secondo il Consorzio di tutela, che pervoce del suo presidente, Salvatore Lentinello, si è detto fermamente contrario alla proposta di rincaro, «applicato dal 7 aprile fino al 30 giugno 2020». Consapevole che la situazione dettata dalla pandemia «è molto difficile per tutti», Lentinello ritiene «che non sia possibile gravare di questo incremento il comparto agricolo, già duramente messo alla prova dall’aumento dei costi di lavorazione e di gestione delle strutture di condizionamento per rispettare la nuova normativa vigente e dalla riduzione del personale conseguente alla necessità di assicurare il distanziamento previsto dall’emergenza».Il Consorzio del Pachino IGP, «che sta mantenendo a pieno ritmo la produzione» di pomodori «garantendo le forniture ai clienti», è inoltre convinto «che i grandi disagi a cui il Comitato agenzie di Logistica e Trasporto della Sicilia Sud Orientale deve far fronte, attenendo all’approvvigionamento della grande distribuzione e dell’intera popolazione, siano questioni di rilevanza nazionale, che devono essere trattate dalle istituzioni, non certo essere circoscritte al rapporto tra le singole ditte di trasporti e le aziende agricole»
Fonte: Il Giornale di Sicilia