In attesa dell’importante Consiglio agricolo europeo del 27 e 28 giugno prossimi a Strasburgo, il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina comincia a mettere le carte in tavola in tema di riduzione della produzione di latte. L’obiettivo dichiarato è quello di riuscire a tagliare -grazie a un sistema di incentivi – la produzione di latte per sostenere l’andamento dei prezzi alla produzione. Non una chiusura drastica di stalle e allevamenti e nemmeno una campagna di abbattimenti di capi bovini. Ma una formula “light” di taglio produttivo. Il ministero delle Politiche agricole ieri ha fatto sapere che, lunedì, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto con interventi a favore dell’agricoltura. Il provvedimento “prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro che servirà a supportare i produttori che abbiano scelto di attuare misure di programmazione produttiva, tutelando in maniera più efficace il loro reddito”.
Tradotto: gli allevatori che volontariamente vogliono ridurre la produzione di latte, devono presentare la documentazione alle rispettive Associazioni dei produttori o alle cooperative di riferimento.Una volta accertata l’effettiva riduzione produttiva, l’allevatore avrà diritto a un “premio” per ogni litro di latte tagliato. Altri lo milioni vengono invece destinati al finanziamento del Fondo nazionale indigenti – comunica il ministero – e verranno utilizzati per l’acquisto di latte crudo da trasformare in Uht (lunga conservazione) e distribuire ai più bisognosi attraverso la rete degli enti caritativi che fanno parte del Tavolo del Mipaaf. Questo stanziamento consentirà un intervento concreto per evitare sprechi alimentari legati alla mancata vendita del latte da parte delle stalle.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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